Il reflusso gastroesofageo è un disturbo piuttosto diffuso, che consiste nella risalita dei succhi gastrici e del cibo verso l’esofago, con conseguente irritazione delle mucose, oltre a sintomi e fastidi a carico di diverse parti del corpo.
Le cause di questo disturbo sono varie e, tra queste, si inserisce anche l’ansia.
Reflusso e ansia: la correlazione
Chi soffre d’ansia, spesso può somatizzare gli stati di stress e angoscia a livello dell’apparato digerente, con conseguenti disturbi gastrointestinali di vario tipo. Non solo: alcuni studi confermano che i soggetti ansiosi sono più predisposti a soffrire di reflusso gastroesofageo e riportano livelli alti di bruciore di stomaco e dolore al torace (pirosi restrosternale).
Ne consegue che l’ansia può essere considerata come uno dei fattori scatenante di un reflusso da somatizzazione, così come di una esofagite (infiammazione dell’esofago) nervosa. Attenzione però: il fatto che un disturbo abbia o sembri avere cause psicologiche, non toglie nulla agli effetti fisici del disturbo stesso, che deve essere preso in considerazione e curato.
Il legame tra reflusso e ansia risiede nella capacità di quest’ultima di aggravare l’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore (la valvola posta tra stomaco ed esofago che, se ben funzionante, non permette risalita di materiale gastrico) e di aumentare la tensione addominale a carico dello stomaco: questo favorisce la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago.
Inoltre, alcuni studiosi ipotizzano che i pazienti ansiosi presentino una maggiore secrezione di acido a livello gastrico: questa maggiore quantità aggraverebbe la dimensione del reflusso, arrivando a provocare la cosiddetta esofagite nervosa.
Ansia e reflusso, infine, si aggravano a vicenda: uno studio condotto nel 2019 dimostra come i soggetti con dolore al petto da reflusso riportano livelli di ansia maggiore rispetto a chi non presenta questo sintomo. Tale disturbo, infatti, può essere confuso dai pazienti con patologie più gravi, come infarto e problemi cardiaci, e quindi alimenta ansia e stress in chi ne soffre.
Vedi anche esofagite da reflusso.
Sintomi
Sia l’ansia che il reflusso hanno diversi sintomi in comune:
- le sensazioni di bruciore allo stomaco e di nausea;
- la percezione di avere un nodo alla gola (anche se, in questo caso, la presenza di raucedine, tosse persistente e necessità di schiarirsi sempre la voce sono dovute solo al reflusso);
- difficoltà nel deglutire;
- rigurgito.
Infine, una delle sensazioni che possono accomunare le due patologie è il dolore al petto, seguito da fenomeni di tachicardia o extrasistolia. Ovviamente, in questo caso specifico è opportuno effettuare una visita da un medico specialista e sincerarsi che non ci siano problemi cardiaci.
Vedi anche reflusso e abbassamento della voce.
Rimedi
Nel caso di presenza di reflusso e ansia, l’eventuale terapia farmacologica può prevedere l’assunzione sia di gastroprotettori sia di psicofarmaci, ovviamente solo se necessaria e concordata con il proprio medico, che avrà cura di spiegare modalità di assunzione ed eventuali interazioni.
I rimedi naturali consigliati, invece, sono quelli che riguardano l’adozione di uno stile di vita adeguato:
- una dieta alimentare sana ed equilibrata, specifica per il reflusso e quindi priva di alimenti pesanti, fritti e acidi, alcol, caffè, fumo;
- la pratica della respirazione diaframmatica (che aiuta il corretto funzionamento dello sfintere esofageo inferiore);
- una regolare attività fisica, praticata non subito dopo i pasti.
Vedi anche caffè d’orzo per il reflusso.