Il reflusso gastroesofageo provoca diarrea?
La domanda non è banale: molte persone, infatti, sono convinte che esista una relazione causa-effetto tra le due condizioni.
Nel caso in cui anche tu avessi notato una corrispondenza, sappi, però, che manca un tassello fondamentale per completare il quadro.
L’aumento della frequenza delle defecazioni e l’alterazione della consistenza degli escrementi, infatti, non sono, generalmente, da attribuirsi al reflusso acido, ma piuttosto all’abuso degli inibitori di pompa protonica (IPP), che sono tipicamente usati per curarlo.
In Italia, come negli Stati Uniti, gli IPP vengono comunemente acquistati non solo per il trattamento del reflusso, ma anche per contrastare gli stati infiammatori dello stomaco e dell’esofago, nonché l’ulcera gastrica e duodenale.
Tuttavia, un impiego di IPP protratto nel tempo e al di sopra delle dosi consigliate può portare a un’alterazione della flora microbica, al punto da favorire la comparsa di infezioni da Clostridium Difficile, un batterio naturalmente presente nell’intestino, la cui eccessiva proliferazione causa forti dolori all’addome con feci liquide, febbre e, talvolta, anche altri tipi di disturbi intestinali.
Un’altra possibile causa di diarrea nei pazienti affetti da reflusso è la coesistenza della sindrome del colon irritabile, una condizione molto comune, che causa dolori all’intestino associati a stitichezza o a diarrea, o a una combinazione di entrambe.
Insomma, il reflusso non è generalmente responsabile della comparsa di diarrea: tuttavia, in presenza di questi disturbi dell’apparato digerente, è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista, evitando il fai da te: solo il medico, infatti, potrà stabilire con certezza la causa dei tuoi sintomi e prescriverti la terapia più adatta alle tue esigenze.
Vedi anche reflusso e feci chiare.