In Italia si stima che circa il 40% della popolazione soffra di almeno un episodio al mese di reflusso, con un aumento di casi negli ultimi vent’anni. Per affrontare il disturbo si mettono in campo correzioni alla dieta e allo stile di vita, rimedi naturali e, ovviamente, anche farmaci.
Non esiste un solo farmaco per combattere il reflusso. I più utilizzati, quelli che meglio rispondono alle esigenze di chi soffre del disturbo, sono quelli contenenti principi attivi in grado di bloccare in maniera efficace la secrezione di acido e/o inibire la pompa protonica, come Omeprazolo, Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo.
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Tipologia di disturbo
Il reflusso è un disturbo piuttosto diffuso, soprattutto tra gli adulti, e può essere provocato da una varietà di fattori. Alcuni di questi possono essere legati alle abitudini quotidiane, ai cambi di stagione, a periodi di forte stress, ma si possono riscontrare anche condizioni patologiche che rendono necessario un rapido intervento.
Questo disturbo, inoltre, può variare a seconda dell’area che colpisce:
- il più comune è il reflusso gastroesofageo, determinato dalla risalita nell’esofago di contenuto acido dallo stomaco.
- Cè poi il reflusso laringofaringeo, che interessa principalmente la gola e la parte superiore dell’esofago.
Entrambi i tipi di reflusso, poi, possono aggravarsi di notte, determinando il cosiddetto reflusso notturno.
Nei casi in cui il reflusso, in ogni sua tipologia, dovesse essere persistente, i farmaci rappresentano un aiuto indispensabile per arrivare alla guarigione.
Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando una parte del contenuto gastrico acido presente nello stomaco arriva all’esofago; tale condizione si presenta in maniera involontaria e incosciente e, molto spesso, riguarda un fenomeno del tutto fisiologico e naturale.
Quando, però, diventa eccessivamente frequente, si registrano nel paziente una serie di disturbi che possono sconfinare in una vera e propria patologia. I sintomi più evidenti riguardano la sensazione di bruciore allo stomaco e il rigurgito, ovvero il ritorno in gola o in bocca di liquidi acidi.
Anche il dolore al torace o un’eccessiva salivazione possono ricondurre a tale disturbo, così come la sensazione di nausea, il singhiozzo e problemi di natura respiratoria con conseguente tosse cronica da reflusso.
Il reflusso gastroesofageo è causato da un malfunzionamento del cardias, la valvola presente nella parte superiore dello stomaco che, normalmente, si apre solo per far passare il cibo, per poi richiudersi ed evitare che il contenuto acido nello stomaco risalga nell’esofago. Nelle persone soggette a tale disturbo, quindi, questa valvola non funziona a dovere.
Le principali cause che determinano l’indebolimento del cardias possono essere dovute a fattori differenti:
- l’assunzione di alcuni farmaci, come per esempio gli antidolorifici o gli antidepressivi;
- movimenti esofagei inappropriati;
- la presenza di un’ernia iatale, che provoca il passaggio di una parte dello stomaco dall’addome al torace, attraverso il diaframma;
- le scorrette abitudini alimentari, specialmente quando si fa abuso di caffè, cibi grassi e bevande gassate, o nel caso in cui si vada a dormire subito dopo mangiato o, ancora, si tenda a mangiare di fretta, masticando poco, o ad abbuffarsi;
- alcune condizioni, come l’abuso di alcol e fumo, lo stress eccessivo, l’essere in sovrappeso, o durante una gravidanza; in quest’ultimo caso, infatti, l’utero, man mano che si ingrandisce, preme sullo stomaco e determina una maggiore probabilità di reflusso.
Vedi anche cibo da evitare per il reflusso e dieta per ernia iatale e reflusso.
La diagnosi di tale patologia è possibile già con la comparsa dei primi sintomi; inoltre, grazie a esami specifici come quelli gastroscopici e radiologici, si avrà un quadro più completo della situazione che determinerà una cura mirata.
Se il miglioramento dello stile di vita, come la riduzione di peso, l’eliminazione di sigarette, cibi grassi e bevande gassate non dovesse portare ai risultati sperati, vi è la possibilità di ricorrere a terapie farmacologiche tramite l’assunzione di antiacidi o farmaci procinetici, che impediranno situazioni di reflusso, specialmente dopo i pasti.
I farmaci per reflusso più indicati in questi casi, comunque, sono gli inibitori della pompa protonica (IPP), come il Lansoprazolo o l’Omeprazolo; questi farmaci bloccano le secrezioni acide nello stomaco e vanno prescritti dal medico; generalmente prevedono una terapia che va dalle 4 alle 8 settimane.
Anche nel caso di esofagite, cioè di un’infiammazione dell’esofago dovuto a un reflusso continuo, i farmaci più indicati ed efficaci sono gli inibitori della pompa protonica, che permettono di creare un effetto non solo antiacido ma anche antimeteorico.
Vedi anche problemi di stomaco con reflusso e reflusso in gravidanza.
Reflusso laringofaringeo
Il reflusso laringofaringeo, a differenza di quello gastrico, è un disturbo che riguarda principalmente la gola e la parte superiore dell’esofago. Tale condizione, infatti, è caratterizzata dalla risalita dei succhi gastrici attraverso lo sfintere esofageo superiore.
Quando gli acidi non trovano un naturale sbarramento nell’esofago, quindi, il loro libero accesso nella laringe e faringe provoca una serie di disturbi come tosse secca, abbassamento della voce, dolori e bruciori alla gola, raucedine, eccessiva produzione di muco e saliva, e la fastidiosa sensazione di avere un corpo estraneo in gola.
Le cause principali che determinano tale disturbo sono da ricercare:
- in condizioni di stress e disagio psicologico;
- nell’abuso di bevande alcoliche o sigarette;
- dall’assunzione di alimenti eccessivamente grassi e speziati.
In tema alimentare, i cibi che permettono di contrastare il reflusso laringofaringeo sono soprattutto frutta e verdura, così come legumi, cereali integrali, pesce e carni bianche.
Tra i rimedi naturali più efficaci, inoltre, sono da annoverare i prodotti contenenti l’aloe vera e la malva, le cui proprietà emollienti tendono a rilassare i tessuti dell’esofago e dello stomaco.
Infine, per intraprendere terapie efficienti che permettano di risolvere il reflusso gastroesofageo, oltre all’adozione di stili di vita più sani ed equilibrati, vi è la possibilità di assumere farmaci antiacidi o sciroppi a base di acido ialuronico.
Gli antiacidi sono farmaci da banco capaci di assorbire gli effetti dell’acidità eccessiva dei succhi gastrici, e quindi di alleviare la sintomatologia e il dolore provocato dal reflusso; i più comuni contengono elementi come:
- sodio bicarbonato;
- calcio carbonato;
- idrossido di magnesio o di alluminio;
- sodio alginato;
- sali minerali.
Il più famoso antiacido è il Maalox.
Vedi anche bicarbonato per reflusso gastroesofageo e Aloe Vera Gel Forever per reflusso.
Reflusso notturno
Il reflusso gastroesofageo può manifestarsi con facilità anche di notte, con la conseguente comparsa di sintomi che condizionano in modo negativo la qualità della vita di chi ne soffre.
Coloro che sono soggetti a questa tipologia di reflusso notturno, infatti, manifestano disturbi del sonno, accentuati da una ripetuta tosse che arriva fino alla sensazione di soffocamento, e registrano risvegli notturni frequenti, con relativa irrequietezza, che portano ad avere ricadute negative durante le attività che si svolgono di giorno.
Alcuni studi hanno dimostrato che il reflusso notturno, in molti casi, è legato a patologie più serie, come nel caso dell’esofagite erosiva e stenosi esofagea (restringimento dell’esofago).
Tali condizioni, dunque, comportano una terapia farmacologica più aggressiva, basata soprattutto sull’uso di farmaci antisecretivi che hanno la capacità di ridurre la carica acida dei succhi gastrici. I più indicati, quindi, sono:
- gli inibitori di pompa protonica, come l’Omeprazolo;
- gli antiacidi.
Un’ottima efficacia è data anche da:
- i farmaci alginati, che formano una barriera protettiva nell’esofago e lo proteggono dal reflusso;
- i farmaci procinetici, come il Domperidone, che aiutano lo stomaco a svuotarsi più in fretta.
Questi rimedi, però, diventano più efficaci quando sono associati a stili di vita corretti; evitando, cioè, assunzione di cibi grassi, bevande alcoliche, sigarette, e ricordandosi di andare a dormire dopo almeno due o tre ore dal pasto serale, per dare il tempo allo stomaco di effettuare una corretta digestione.
Vedi anche cosa mangiare per calmare il reflusso.