L’extrasistolia e il reflusso gastro-esofageo sono due problematiche che possono comparire insieme o in maniera indipendente l’una dall’altra.
All’interno di questo articolo troverai un approfondimento su entrambe queste condizioni, le quali, pur interessando due organi diversi (il cuore nel primo caso e lo stomaco nel secondo) sono talvolta correlate.
Extrasistolia: cos’è
Per extrasistole si intende un battito cardiaco che avviene “prematuramente”, quindi che si verifica a seguito di un impulso elettrico del cuore che non rispetta i normali ritmi di contrazione e rilasciamento del miocardio, il muscolo responsabile della funzione contrattile cardiaca.
Questo battito prematuro viene avvertito dal paziente come uno “sfarfallio” o un improvviso senso di vuoto a livello del petto che dura qualche secondo.
Le cause possono essere diverse, ma in linea generale, qualche episodio sporadico di extrasistole può essere del tutto fisiologico.
Reflusso gastro-esofageo: cos’è
Si tratta di un disturbo molto frequente nella popolazione mondiale e si verifica quando i gas di fermentazione degli alimenti e i succhi gastrici risalgono dallo stomaco lungo l’esofago, a causa di un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore (la valvola che collega stomaco ed esofago).
L’esofago, a differenza della parete interna dello stomaco, non è però fisiologicamente “strutturato” per sopportare l’acidità dei succhi gastrici.
Proprio per questo motivo, chi soffre di reflusso sperimenta uno spiacevole rigurgito acido o anche altre sensazioni estremamente fastidiose, come bruciore o dolore al centro del petto, muco o dolore alla gola, fastidi a livello della schiena, addirittura otite e, talvolta, anche extrasistole.
Vedi anche problemi di stomaco con reflusso.
Extrasistoli e reflusso: possono essere correlate?
Uno dei principali responsabili della malattia da reflusso gastroesofageo (e conseguente comparsa di extrasistoli) sembra essere il diaframma, un muscolo tra i più importanti del nostro corpo: oltre a separare la cavità toracica da quella addominale, va infatti a contrarsi e ad espandersi a supporto della respirazione ed è sensibile agli stimoli provenienti dallo stomaco.
Notiamo, infatti, che, quando la digestione rallenta, il cibo che fermenta nello stomaco tende a produrre dei gas tipici del reflusso, che risalgono lungo l’esofago.
Questo spostamento d’aria determina un sollevamento del diaframma, che andrà ad avvicinarsi eccessivamente alla punta del cuore rispetto alla sua posizione originaria, innescando, talvolta, episodi di extrasistolia o tachicardia.
Si può quindi affermare che l’extrasistolia o la tachicardia possano essere innescate dal reflusso gastro-esofageo, ma non il contrario.
Ovviamente, se si soffre di extrasistoli, prima di autodiagnosticarsi un reflusso sarà opportuno effettuare una visita cardiologica, per escludere problematiche a carico del cuore o del sistema cardiocircolatorio.
Vedi anche il reflusso porta mancanza di respiro?.