Si può bere la Coca-Cola per contrastare il reflusso gastroesofageo?
Questo disturbo, piuttosto comune, è caratterizzato dalla risalita di materiale acido dallo stomaco verso l’esofago, ed è causato dal cattivo funzionamento della valvola che collega i due organi, ovvero lo sfintere esofageo inferiore.
Una dieta bilanciata, delle sane abitudini di vita e una regolare attività fisica sono buone pratiche per minimizzare i sintomi del reflusso. Ma che effetti può avere la Coca-Cola sul reflusso?
Coca-Cola e reflusso gastrico
La Coca-Cola è una bevanda di colore ambrato, simile al caramello, dolce e gassata. Drink molto apprezzato da adulti e bambini, andrebbe in realtà consumato con moderazione. È infatti errato pensare che faciliti la digestione, perché, avendo un pH acido, potrebbe:
- stimolare la produzione di acido nello stomaco in eccesso;
- aumentare i tempi di digestione del cibo;
- irritare di conseguenza la mucosa gastrica, dando origine a problematiche quali reflusso, gastrite o sviluppo dell’ernia iatale.
L’elevato contenuto di anidride carbonica, inoltre, causa gonfiore addominale ed eruttazioni frequenti, che solo in parte danno un senso di liberazione. Se tutto questo non bastasse, anche la caffeina contenuta nella bevanda è irritante e funge da stimolante del sistema nervoso: non a caso, a seguito di un consumo elevato, possono comparire anche tachicardia e diarrea.
La Coca-Cola, infine, impedisce il corretto assorbimento di alcuni nutrienti, come sali minerali e vitamine.
Altri effetti negativi della bevanda non collegati al reflusso riguardano la salute del cavo orale: la quantità di zuccheri presenti intacca lo smalto dei denti, aumentando il rischio di carie.
Vedi anche dieta per ernia iatale e reflusso.
Cosa bere con il reflusso gastroesofageo
La Coca-Cola, insomma, come tutte le bevande gassate, non è indicata per chi soffre di reflusso acido, gastrite e disturbi di digestione. Andrebbe invece eliminata o consumata con estrema moderazione (nella quantità massima di un bicchiere al giorno).
Cosa bere allora per mitigare i sintomi del reflusso? La risposta è semplice:
- tisane che limitano la secrezione dei succhi gastrici e potenziano la barriera naturale delle mucose. A tal proposito sono ottime le bevande a base di zenzero, camomilla, melissa, mirto, olmo, finocchio, liquirizia o altea.
- Per quanto riguarda i succhi, sono da preferire i succhi alla carota, alla pera, alla banana, al cavolo cappuccio, all’avocado, all’aloe, mentre sono da evitare quelli all’arancia, all’ananas, al melone, all’anguria, alla mela, all’uva.
- In caso di reflusso acido si sconsiglia di bere il latte intero, privilegiando invece quello scremato o parzialmente scremato. Infatti, il latte è un alimento che aumenta la quantità di acido nello stomaco, ha un effetto acidificante a causa della presenza di acido lattico, ed è associato al rilassamento dello sfintere esofageo. Sono concessi, invece, surrogati come il latte di soia, di semi di lino, di mandorle, di cocco e di anacardi: trattandosi di bevande vegetali, sono molto ben tollerate.
- Da evitare anche il caffè (seppur decaffeinato, provoca acidità e rilassamento dello sfintere esofageo), il tè nero, la birra, le bevande con menta e l’alcol.
- L’acqua non gassata, che, avendo un pH neutro pari a 7,0, riequilibra l’acidità a livello gastrico e mitiga i sintomi del reflusso gastroesofageo. Tuttavia, non è indicato bere troppo durante e dopo i pasti, in quanto l’aumento del volume del contenuto gastrico potrebbe favorire la risalita del cibo verso l’esofago.
Vedi anche problemi di stomaco con il reflusso e caffè d’orzo per il reflusso.