Spesso, a causa del reflusso gastrico, può capitare di non riuscire a riposare bene durante la notte, di essere colpiti da un senso di oppressione all’altezza del petto o di sentire lo stomaco in fiamme.
Il disturbo è causato da un malfunzionamento del cardias, la valvola che separa stomaco ed esofago: se non funziona bene, durante la digestione il materiale gastrico può risalire lungo l’esofago, irritandone le mucose. Questo provoca i fastidiosi sintomi del reflusso, come il bruciore allo stomaco (pirosi retrosternale) o il senso di acidità con rigurgiti.
Ecco allora un elenco di rimedi e raccomandazioni utili per placare i bruciori di stomaco e per smettere di passare nottate insonni a causa del reflusso acido.
Vedi anche reflusso notturno.
Rimedi
I possibili rimedi per il reflusso gastroesofageo sono numerosi, e variano a seconda della gravità del problema, della sua persistenza o della sua eventuale cronicità.
Per quanto riguarda l’assunzione di farmaci:
- se si soffre di questo disturbo soltanto in occasioni sporadiche, magari quando si è mangiato troppo a cena o si è stati ospiti di una festa, probabilmente sarà sufficiente affidarsi a un farmaco antiacido: che neutralizza cioè l’acido nello stomaco (ma non ripara eventuali danni alle mucose irritate).
- Se invece il dolore si presenta più spesso o in maniera più acuta, ciò sarà probabilmente dovuto a irritazioni o infiammazioni della mucosa dell’esofago, danneggiata dalla risalita di materiale gastrico. In queste circostanze è necessario un rimedio più forte: bisogna intervenire con un farmaco che blocca la produzione di acido. Si tratta dei cosiddetti inibitori della pompa protonica, a base di pantoprazolo, omeprazolo, lansoprazolo o esomeprazolo, il cui uso prevede una cura più corposa, solitamente a base di pillole da assumere quotidianamente sul medio-lungo periodo.
- Per aiutare la funzione delle categorie di farmaci già descritte, è possibile assumere dei farmaci procinetici, che aiutano, cioè, a facilitare la digestione e a svuotare lo stomaco in maniera più veloce; il più diffuso è il domperidone.
Naturalmente, prima di assumere qualunque farmaco, è necessario consultare il proprio medico curante.
Oltre alle cure farmacologiche, esiste una serie di buone pratiche, a volte anche banali, da seguire per agevolare il lavoro dell’apparato digerente e combattere il reflusso:
- evitare movimenti bruschi o attività fisica subito dopo i pasti;
- mangiare con regolarità e in quantità non eccessive;
- non cenare poco prima di andare a letto;
- seguire una dieta equilibrata e povera di grassi;
- evitare di rimanere per lungo tempo in posizione completamente supina;
- porre un rialzo dietro la schiena e la testa quando si è a letto;
- fare attività fisica in modo regolare.
Vedi anche dieta per reflusso e cosa mangiare per calmare il reflusso.
Acido ialuronico
Prevenire, recita un noto proverbio, è meglio che curare: per questo, al fine di evitare un’eccessiva acidità di stomaco, ci si può aiutare con farmaci specifici a base di acido ialuronico. Questa sostanza, infatti, lenisce l’irritazione e contribuisce a prevenire il danneggiamento della mucosa, creandoci intorno una sorta di rivestimento, composto soprattutto di acqua.
In farmacia è disponibile una buona scelta di prodotti che sfruttano questo principio, e che possono rivelarsi un valido aiuto sia per preservare il benessere del proprio stomaco, sia per intervenire contro il bruciore nei momenti più critici, soprattutto quando la sensazione di acidità sembra arrivare fino alla gola.
Vedi anche Maalox Reflusso.
Cibi da evitare
In assoluto, il miglior rimedio contro il reflusso gastroesofageo è seguire un regime alimentare controllato e rigoroso. Sarà dunque essenziale innanzitutto:
- evitare grandi abbuffate, limitandole magari soltanto a momenti speciali, come il cenone natalizio;
- prestare grande attenzione a ciò che si mangia, eliminando dalla propria dieta (o quantomeno limitando il più possibile) alcuni cibi particolarmente grassi o acidi, che pongono lo stomaco in condizioni di grande stress per la digestione.
La serie di cibi da evitare ti sembrerà forse lunga, con un numero eccessivo di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute: uno strappo alla regola ogni tanto sarà consentito, ma sempre badando a non lasciarsi andare troppo.
Per cominciare, dalla nuova dieta dovranno essere rimossi:
- alcuni frutti con un alto tasso di acidità, come limoni, arance, mirtilli e pompelmi, così come i succhi che si ricavano da questi agrumi;
- in quanto a ortaggi e verdure, pomodori e patate, soprattutto se fritte;
- cibi fritti e cotti tramite immersione in olio bollente;
- cibi grassi e molto lavorati (torte, biscotti);
- bevande gassate;
- cioccolato;
- carni rosse, formaggi stagionati, insaccati;
- menta.
Quasi da bandire, inoltre, saranno caffè, vino e liquori: l’alcol, in particolare, è corrosivo e dannoso per le pareti dello stomaco.
Bollino verde, invece, per pasta, pane e carboidrati integrali: bisognerà però fare attenzione ai condimenti, evitando quelli troppo pesanti o a base di prodotti a rischio (si pensi, banalmente, alla salsa di pomodoro). Anche il consumo di carne bianca non comporta rischi eccessivi.
Vedi anche cibo da evitare per il reflusso e caffè d’orzo per il reflusso.
Reflusso acido in gravidanza
Nel corso della gestazione, la risalita dei succhi gastrici dello stomaco attraverso l’esofago è un fenomeno purtroppo piuttosto comune e fisiologico, soprattutto nel primo e nell’ultimo trimestre.
In questi casi, il malfunzionamento del cardias che provoca il reflusso è causato da:
- l‘aumento delle dimensioni del feto; lo stomaco, trovandosi in condizioni di maggiore compressione, fatica a contenere il cibo e a svolgere al meglio le proprie funzioni;
- la produzione dell’ormone chiamato progesterone, che ha la funzione di aiutare a mantenere la gestazione, ma che diminuisce anche la motilità intestinale, causando un rallentamento nello svuotamento dello stomaco. In questo modo, stimola un aumento nella produzione di succhi gastrici, che possono risalire lungo l’esofago.
Per le donne incinte, dunque, restano assolutamente validi tutti i suggerimenti fin qui forniti in relazione alla dieta; l’uso di farmaci contro l’acidità è invece sconsigliato.
Risulta particolarmente efficace l’accortezza di non restare mai completamente distese per molte ore, in particolare a letto: sistemare un rialzo dietro la schiena, infatti, impedisce la rapida risalita dei succhi gastrici, agevolata invece dalla posizione supina.
Per finire, una importante rassicurazione: generalmente i problemi di reflusso che spesso accompagnano la gravidanza tendono a ridursi nel giro di alcune settimane, per poi sparire completamente entro un paio di mesi dal momento del parto.
Vedi anche reflusso in gravidanza.