Il reflusso gastrico è un problema che colpisce gran parte delle donne in gravidanza. Le cause di questo disturbo sono strettamente connesse ai cambiamenti che il corpo subisce durante i nove mesi di gestazione, quando sbalzi ormonali e trasformazioni fisiche mettono a dura prova l’equilibrio fisico ed emotivo della futura mamma.
In questo articolo, scoprirai i sintomi più comuni del reflusso gastrico in gravidanza e, soprattutto, i rimedi naturali per alleviare tutti i fastidi che tale disturbo può causare.
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Rimedi naturali e cosa mangiare
Il reflusso acido in gravidanza causa comunemente innumerevoli disagi, eppure il consiglio per le giovani mamme è di evitare di assumere farmaci per il reflusso. La buona notizia è che è possibile contrastare questa problematica con rimedi naturali, con un’alimentazione bilanciata e con comportamenti virtuosi.
Tra i rimedi naturali più efficaci ci sono:
- un semplice bicchiere di acqua tiepida con succo di limone, che può donare grandi benefici;
- la tisana alla camomilla, molto utile e sempre consigliata in gravidanza per attenuare disturbi di svariato genere;
- i semi di lino, preparati sotto forma di decotto;
- il succo d’aloe, alleato prezioso in caso di fastidi gastrici intensi e persistenti.
Vedi anche rimedi per il reflusso e bere acqua con il reflusso.
Alimentazione per contrastare il reflusso in gravidanza
Avere cura della propria alimentazione in gravidanza è importante per tante ragioni, tra le quali anche la prevenzione o la cura del reflusso gastroesofageo. Ecco qualche consiglio pratico:
- evita cibi grassi e difficili da digerire, come fritture, affettati e insaccati, cibi eccessivamente speziati, salse, formaggi grassi, dolciumi complessi arricchiti di creme o panna, bevande gassate;
- attenzione alla cottura del cibo: la migliore opzione è il vapore, ideale per mantenere inalterate le proprietà nutrizionali del cibo, facilitandone la digestione;
- scegli cibi facili da digerire: cereali integrali, carboidrati secchi come biscotti, cracker e fette biscottate, pollame e carne bianca in generale, tutti i pesci magri, come ad esempio il nasello e la sogliola;
- per quanto riguarda le verdure, a parte i pomodori (troppo acidi), è possibile assecondare le proprie preferenze senza troppi problemi. Lo stesso vale per la frutta, che può essere indistintamente consumata sia cotta che cruda; evita però gli agrumi e i frutti rossi troppo acidi.
Vedi anche cibo da evitare per il reflusso e come curare il reflusso.
Comportamenti per combattere il reflusso in gravidanza
Oltre al ricorso a rimedi naturali e a un’alimentazione salutare, anche seguire alcuni comportamenti corretti può aiutare a ridurre i sintomi del reflusso acido in gravidanza. Ecco alcuni consigli concreti che potrai mettere in pratica:
- aumenta la frequenza dei pasti, assumendo poco cibo per volta;
- mastica con calma e bevi lentamente mentre mangi;
- non andare a dormire e non assumere posizioni eccessivamente rilassate dopo i pasti: deve trascorrere almeno un’ora prima di poterti sdraiare dopo aver mangiato, per non ostacolare il processo digestivo;
- durante il riposo, evita la posizione supina;
- fa’ attività motoria durante la giornata, compatibilmente con quanto concordato con il tuo ginecologo o con il medico curante;
- evita il fumo, in primis per il nascituro, ma anche per la pessima influenza che questa dannosa abitudine può avere sullo stomaco.
Vedi anche cosa mangiare per calmare il reflusso.
Tipologia di disturbo
Come hai potuto leggere nei precedenti paragrafi, il reflusso è uno dei disturbi più diffusi in gravidanza, specialmente nell’ultimo trimestre, quando cause fisiche e ormonali difficilmente risparmiano le mamme in attesa. Non tutti sanno, però, che il reflusso può presentarsi in diversi momenti della gravidanza e con sintomi disparati. Facciamo chiarezza.
Vedi anche cause del reflusso.
Reflusso gastrico
Innanzitutto, chiariamo di cosa stiamo parlando: il reflusso gastrico o gastroesofageo si manifesta con una fastidiosa e intensa sensazione di acidità e con bruciore localizzato presso la bocca dello stomaco. In condizioni normali, questo disturbo è causato da un malfunzionamento del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.
Quando il cardias non funziona bene, il materiale gastrico acido durante la digestione può risalire lungo l’esofago, le cui mucose non hanno protezione contro l’alto grado di acidità dei succhi gastrici, e di conseguenza si irritano, causando i sintomi fastidiosi del reflusso.
Nella gran parte delle donne in attesa il reflusso e i suoi fastidiosi sintomi compaiono a partire dal settimo mese, quando l’ormone chiamato progesterone aumenta in modo fisiologico e il volume dell’utero si appresta a raggiungere le massime dimensioni.
In sostanza, le cause di questa problematica sono da un lato ormonali e dall’altro fisiche:
- il progesterone è un ormone essenziale per il rilassamento muscolare dell’utero, il quale deve essere abbastanza elastico per crescere gradualmente insieme al feto. Purtroppo, l’azione rilassante del progesterone si estende anche allo stomaco e all’intestino, causando il rallentamento della motilità del tratto gastroesofageo, con conseguente ristagno del cibo nello stomaco e un aumento della produzione dei succhi gastrici. Allo stesso modo, anche il cardias risulta meno mobile, provocando la risalita degli acidi e contribuendo alla comparsa del reflusso.
- Tra la ventiseiesima e la quarantesima settimana, la crescente pressione esercitata sullo stomaco e sull’intestino dall’utero ormai decisamente ingombrante diminuisce la capacità di contenere il cibo, causando o accentuando il reflusso.
Vedi anche problemi di stomaco con reflusso.
Reflusso acido
Tra i sintomi più diffusi del reflusso in gravidanza, oltre al bruciore sotto allo sterno, che prende il nome di pirosi gravidica e che può arrivare fino alle scapole e addirittura alle orecchie, c’è il reflusso acido gravidico.
Si tratta una percezione di liquido amaro in bocca, che si presenta soprattutto dopo i pasti.
Vedi anche reflusso e mal di orecchie.
Reflusso nelle prime settimane
Il reflusso gastroesofageo si manifesta principalmente nell’ultimo trimestre. Eppure, molte donne iniziano a soffrire di questo disturbo anche nei primi mesi di gravidanza, riscontrando sin da subito i noti acidità e bruciore all’altezza dello stomaco. Come mai?
La causa va ricercata ancora una volta nel progesterone, inizialmente prodotto dal corpo luteo (una ghiandola endocrina), e successivamente dalla placenta.
Solitamente, trascorso il primo trimestre, questo disturbo tende a scomparire o diminuire lasciando spazio alla sensazione di benessere ed energia che caratterizza il secondo trimestre.
Tosse
Tra i sintomi causati dal reflusso in gravidanza, il più fastidioso (ma anche il meno collegabile al reflusso) è certamente la tosse persistente e secca. Questo sintomo non è nient’altro che la conseguenza della risalita degli acidi dello stomaco, capaci a volte di arrivare fino alla parte bassa della gola e di provocare l’irritazione dei tessuti al loro passaggio. Molte donne in gravidanza sperimentano anche un costante mal di gola, dovuto sostanzialmente alle stesse ragioni.