Se soffri di reflusso gastroesofageo probabilmente sai che le strade per trattarlo sono diverse, a seconda della gravità e dei sintomi, e che spesso si cerca di guarire con un approccio multifattoriale, a 360 gradi.
Oltre a prendere eventuali farmaci, dunque, si lavora sull’alimentazione, si correggono stili di vita errati, si eliminano alcuni chili se sovrappeso, e c’è anche chi si rivolge a un osteopata.
I paragrafi che seguono si concentrano sull’approfondimento di quest’ultimo approccio: andremo a vedere in che modo l‘osteopatia può essere di aiuto nel trattamento del reflusso, e come possa essere un metodo valido non solo per le persone adulte, ma anche per quanto riguarda i neonati.
Osteopatia e reflusso gastroesofageo
Se soffri di rigurgiti frequenti, di bruciori di stomaco o, nei casi più gravi, di ulcere all’esofago, molto probabilmente sei vittima di reflusso gastroesofageo: in questo caso intervenire sulla patologia tramite l’osteopatia può essere un tentativo per risolvere il problema.
L’approccio dell’osteopatia, infatti, è quello di analizzare il funzionamento complessivo del sistema corpo, nel quale tutto è unito e si condiziona. L’indagine delle possibili cause del reflusso, quindi, si sofferma su tutte le interazioni tra le cosiddette catene funzionali: struttura scheletrica, neurologica, apparato digerente. E cerca di comprendere qual è la reale sorgente del disturbo.
Una volta trovata, grazie a manovre e manipolazione tecniche specifiche, l’osteopata lavora per alleggerire le pressioni nella zona del cardias, la membrana che congiunge stomaco ed esofago e che, se mal funzionante, permette al materiale acido presente nello stomaco (formato da cibo e succhi gastrici necessari per la digestione) di risalire lungo l’esofago. Tramite palpazioni specifiche in un punto ben preciso, poi, il terapeuta cerca anche di favorire:
- la funzionalità dei tessuti connettivi;
- una corretta circolazione linfatica;
- la normalizzazione del sistema nervoso, specialmente in corrispondenza dell’esofago;
- l’equilibrio omeostatico.
Vedi anche problemi di stomaco con reflusso.
Negli anni
Trattare il reflusso con tecniche osteopatiche permette a tutto l’organismo di ritrovare dunque un equilibrio e una rinnovata motilità di tutti gli organi colpiti. Non ci sono limiti di età per i trattamenti, in quanto si parla di approccio manipolativo, adatto sia durante la crescita e nel periodo neonatale, sia in età adulta.
Nei neonati
Ricorrere alla manipolazione osteopatica per curare il reflusso è un approccio che può essere tentato anche sui neonati, perché vengono utilizzate tecniche leggere, non invasive e del tutto naturali.
Nel bambino appena nato, infatti, si possono avere episodi di reflusso gastroesofageo limitati nel tempo o, nel caso di compressione del cranio durante un parto travagliato, duraturi fino a che non si agisce sulla struttura.
Per questo motivo l’osteopata, dopo aver valutato l’entità caso per caso, procede a un riallineamento della motilità organica e nervosa, agendo:
- sull’occipite per allentare la compressione del nervo vago;
- sull’addome, liberando esofago e diaframma dalle contratture muscolari;
- sull’apparato scheletrico della colonna vertebrale, per stimolare l’apparato nervoso che confluisce allo stomaco.
Questa manipolazione non risolve solamente il problema del reflusso, ma è in grado di migliorare altri aspetti, compresa la sfera dello sviluppo: infatti, il neonato sofferente è intollerante alla posizione supina, e ciò potrebbe causare ritardi nei movimenti fondamentali della crescita.
Questo perché un bimbo che non riesce a rimanere sdraiato non mette in moto i muscoli per alzare la testa, ossia spalle e busto, rischiando una parziale astenia; inoltre, nei bambini che soffrono di reflusso, manca la voglia di muoversi, in quanto dopo aver mangiato tendono a irrigidirsi, rimanendo seduti e immobili.
Un trattamento manipolativo delicato e professionale può liberare i tessuti da qualsiasi restrizione, riattivando l’equilibrio dell’organismo. Fondamentale, però, è rivolgersi a un professionista serio e certificato, e soprattutto consultarsi con il pediatra prima di prenotare una seduta con l’osteopata.
Vedi anche reflusso nei neonati.